Servizi ambientali: lunedì 8 novembre sciopero nazionale per il rinnovo del Contratto. In Toscana tre presìdi a Firenze, Pisa e Siena.

Lo scorso 28 settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei Contratto nazionale del comparto dell’igiene ambientale, fermo da 27 mesi. Tale decisione è scaturita dalla profonda insoddisfazione di Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo. Per questo, lunedì 8 novembre, dopo tante assemblee nei luoghi di lavoro in queste settimane, è sciopero nazionale nel settore (ogni turno, imprese pubbliche e private col contratto Utilitalia e Fise/Assoambiente) proclamato dalle quattro sigle sindacali: in Toscana (dove l’agitazione riguarda circa 6mila addetti) sono previsti tre presìdi di lavoratori e lavoratrici, dalle 10 alle 13. Uno (per l’area vasta Centro) davanti alla sede Alia a Firenze in via Baccio da Montelupo 52; uno (per l’area vasta Sud) davanti alla sede Sei Toscana – Sienambiente in via Simone Martini 57 a Siena; uno (per l’area vasta Costa) davanti alla sede RetiAmbiente in piazza Vittorio Emanuele II 2 a Pisa. I sindacati hanno ribadito che la rottura delle trattative si è consumata sulle mancate risposte alle istanze presentate dal sindacato e su delle proposte datoriali  giudicate inaccettabili. La conclusione del rinnovo contrattuale, per i sindacati, non può prescindere da obiettivi come: CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori; Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;  Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro; Sviluppo dei processi di formazione continua; Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; Esigibilità contrattuale della clausola sociale; Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.