Siena: le ‘anticaglie’ dell’Unione Sovietica  al “Mercato Europeo del commercio ambulante”

  Tovagliati, telerie, cuscini e tendaggi, ambra e argento dal Baltico, fiori secchi e composizioni in legno dall’Ungheria, articoli e accessori per la bicicletta, stelle alpine e cosmetici alla stella alpina, il parka dalla Francia. E poi veri e propri cimeli – rarissimi – del periodo sovietico. Sono solo alcuni esempi dei tantissimi dei prodotti che saranno a Siena nella prima edizione senese del “Mercato europeo del commercio ambulante”, la prestigiosa mostra-mercato di prodotti enogastronomici e artigianali itinerante organizzata da Fiva Confcommercio e Confcommercio Siena con il patrocinio del Comune di Siena. Oltre 120 espositori provenienti da circa 30 paesi europei, e non solo, e da tante regioni italiane. L’appuntamento è per il 4, 5 e 6 ottobre, dalle 10 alle 24. . I tanti e variegati banchi del mercato troveranno la loro location presso la Fortezza Medicea e i Giardini la Lizza. I prodotti sono centinaia, enogastronomici e non solo. Il 40% del Mercato Europeo è fatto da prodotti dell’artigianato. Arrivano dall’Europa, dall’Italia, ma anche dal resto del mondo. Esempi? Nel mercato ci sarà l’artigianato egiziano, ma anche ecuadoregno, peruviano e etnico africano.  Dall’Italia arrivano tovagliati, telerie, cuscini e tendaggi, articoli e accessori per la bicicletta, foulards in bamboo, pietre e minerali, cosmetici a base d’olio d’oliva, stampe e quadri pop-art, articoli in ceramica e da regalo, resine da giardino, stampi in silicone, incensi e candele. Il mercato europeo  fa la parte del leone. Dalla Russia insieme all’artigianato arrivano anche cimeli del periodo sovietico. C’è poi la bigiotteria artigianale dalla Germania, dalla Francia invece arrivano lavande e derivati come i saponi provenzali. Dalla Tunisia le ceramiche, dalla Finlandia l’artigianato così come dall’Ungheria in cui fanno la parte del leone le statuine in legno e l’Haribo. Sempre dalla Germania arrivano fiori secchi e ceramica artigianale dalla Germania, mentre dalla Lituania la ceramica. E dalla Francia, cappelli guanti e sciarpe dalla Francia.Lenin e Gagarin ai Giardini della Lizza Sono bionde. Sono alte, hanno gli occhi azzurri e la pelle molto chiara. Sono russe, vengono da San Pietroburgo. Si chiamano Tania e Svetlana. E con i loro stand di ‘cimeli’ sovietici hanno più volte sbancato le piazze in cui hanno fatto tappa i mercati internazionali di Fiva Confcommercio. A Torino, a Padova, Piacenza, la folla ha letteralmente svuotato il loro banco. Spesso persino le scorte sono esaurite nel corso delle tre giorni di mercato. Le ‘anticaglie’ dell’Unione Sovietica – dalle spillette dell’Armata Rossa a quelle del Kgb, dagli elmetti della seconda guerra mondiale alle maglie a righe rosse o blu da marinaio, dai cannocchiali con falce e martello alle matrioske – sono articoli che vanno a ruba. Sono la parte più accessibile di un assortimento ricchissimo, che presenta dei pezzi forti assolutamente ineguagliabili: su tutti, un casco bianco e una tuta arancione da astronauta. Sono del tutto simili a quelli che usò il mitico Yuri Gagarin, il primo uomo ad andare nello spazio. Poi ci sono le gigantografie di Lenin (in stoffa) e le prime pagine con cui il Corriere della Sera e la Pravda – nel 1953 – annunciavano al mondo la morte del “maresciallo Stalin”.