Sinalunga : a Bettolle molto partecipato  il dibattito organizzato dal ‘Comitato del no’ al polo logistico  nella frazione  previsto dall’unione dei comuni della Valdichiana senese. Molti degli intervenuti, soprattutto giovani, si sono detti nettamente contrari al progetto soprattutto in assenza di progetti  concreti di investimento e per, evitare, quindi una speculazione senza contare l’impatto negativo sull’ambiente-paesaggistico

Di Fabrizio Camastra

Il dibattito organizzato  in un albergo di Bettolle, frazione di Sinalunga, dal ‘Comitato del No al Polo logistico’ è stato molto partecipato. In sala molta gente, oltre al capogruppo di minoranza Mattia Savelli, le consigliere del Pd Rossella Cottone e Roberta  Bemoccoli a la consigliera Angelina Rappuoli  a capo di una lista civica che porta il suo nome. ha seguito i lavori della discussione  con trasporto e grande passione. I temi trattati hanno riguardato la condizione dei lavoratori del settore dei logistici, con rappresentanti sindacali di base e lavoratori che hanno portato la loro testimonianza di sfruttamento e di come sia organizzato il reticolo di imprese, di cooperative che nascono e muoiono e del diffuso uso di  contratti in subappalto. Il piano strutturale intercomunale dell’Unione dei comuni della Valdichiana senese prevede a Bettolle la possibilità di insediare nuovi impianti di logistica su un’area di 50 ettari circa. Previsione contenuta nel capitolo SIN_XI. Quello della logistica è un fenomeno in forte espansione, con una crescita di poli logistici sparsi sul territorio nazionale che fa registrare un forte incremento a partire dal 2006, concomitante alla crescita dell’e-commerce. Le aziende sono sempre più alla ricerca di nuove aree dove espandersi. A partire dal 2011 nei più importanti agglomerati logistici sono partite le prime lotte di lavoratori per rivendicare migliori condizioni di lavoro. Ciò ha comportato fenomeni di migrazioni delle società che fanno logistica alla ricerca di aree dove impiantare nuovi capannoni e lavorare in contesti non sindacalizzati. A Sinalunga l’amministrazione comunale punta su questo settore quale volano di sviluppo dell’intero territorio, per creare posti di lavoro, ma la gente non ne vuole proprio sapere perché in assenza di progetti  concreti di investimento l’intera operazione sembra piuttosto appartenere a un fatto di mera speculazione: si ottengono permessi, si costruiscono manufatti industriali e poi si mettono sul mercato per chi li vuole affittare. Se la cosa funziona l’area è destinata a crescere a dismisura impattando pesantemente sulla economia del territorio. Diversamente resterebbero mira di cemento in mezzo a campi agricoli devastati dall’urbanizzazione. Come ce  ne sono altri. Uno scenario immaginabile in assenza di progetti concreti. I giovani presenti sono intervenuti per ribadire  che il lavoro promesso non lo vogliono perché prevalentemente precario e poco qualificato. Prima che i relatori avviassero la discussione è stato osservato un minuto di raccoglimento per la tragedia di Firenze. Il Comitato del No al Polo logistico ha annunciato nuovi incontri per affrontare la questione del nuovo insediamento sotto diversi punti di vista. Promettendo ferma battaglia contro questo progetto industriale.