Toscana: commercio; Scaramelli (Italia Viva), “sospensione dei protesti per l’invenduto causa lockdown” . Presentata la mozione che chiede il blocco delle iscrizioni dei titoli di credito non pagati 

“Risolvere in via definitiva il problema dei termini di scadenza dei titoli di credito, blocco protesti e segnalazioni per dare una boccata d’ossigeno ai commercianti a rischio protesto per la merce acquistata ma invenduta a causa del lockdown prevedendo la sospensione dei protesti in corso così da fornire un aiuto concreto a tutte le imprese della Toscana”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, che ha presentato una mozione in merito alla sospensione dei termini di scadenza dei titoli di credito, blocco protesti e segnalazioni, a causa dei risvolti economici negativi causati dal Coronavirus. “E’ necessario attivarsi velocemente – spiega Scaramelli – affinché siano messe in atto tutte le azioni necessarie per risolvere in via definitiva questo problema che attanaglia i commercianti, salvaguardando l’equilibrio tra commercianti al dettaglio e fornitori. Un tema non solo regionale, ma nazionale. Serve rivedere gli accordi commerciali alla luce delle conseguenze del Covid-19”. In Toscana sono tanti i commercianti che rischiamo di subire il protesto dei titoli di credito consegnati ai fornitori in cambio della merce che è rimasta invenduta nei due mesi di chiusura forzata dei negozi “questo provocherebbe evidenti ripercussioni sul mercato del credito – spiega Scaramelli – in quanto i soggetti protestati, essendo iscritti alle varie centrali rischi, non possono accedere al credito bancario e neppure ai finanziamenti agevolati attraverso le garanzie messe a disposizione dello Stato”. Un problema che per Scaramelli può trovare soluzione nel “blocco delle iscrizioni di eventuali titoli di credito non pagati nel periodo marzo-ottobre 2020 per i commercianti, con scadenza nominale dal 9 marzo 2020 al 31 ottobre 2020, nel registro dei protesti”.