Toscana : consigliere regionale Petrucci (Fdi)., “tavolo della legalità per l’Autotrasporto, approvata la mozione di Fratelli d’Italia. Si tratta della prima iniziativa del genere in Italia. Assicurare la legalità in un settore strategico come quello dell’autotrasporto va a vantaggio della sicurezza stradale”

E’ stata approvata la mozione di Fratelli d’Italia che impegna la Regione ad istituire il Tavolo della legalità per l’Autotrasporto. Si tratta della prima iniziativa del genere in Italia. Assicurare la legalità in un settore strategico come quello dell’autotrasporto va a vantaggio della sicurezza stradale. Legalità significa non acquistare al mercato nero gasolio, gomme e pezzi di ricambio, ma anche garantire una tariffa a chilometro adeguata. Significa avere la garanzia che l’autista abbia la necessaria professionalità e formazione. Significa anche tener fuori dall’autotrasporto gruppi criminali che vorrebbero riciclare denaro sporco in questo settore. Avere una gestione equilibrata ed ordinata dell’autotrasporto va a vantaggio del settore e di tutti quanti circolano sulle strade” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, primo firmatario della mozione approvata . Il Consigliere Petrucci ha anche  illustrato la mozione ai vertici di Assotir, nel corso di un incontro a Santa Croce sull’Arno,presenti , tra gli altri, Claudio Donati, Segretario nazionale Assotir,  la consigliera comunale Fdi di Santa Croce, Benedetta Cicala, ed il coordinatore Fdi del Comprensorio del Cuoio, Fabio Mini.  “Il mercato dell’autotrasporto è schiacciato tra le regole ed un mercato al ribasso. Serve stabilire una norma in base alla quale sotto una determinata tariffa non si possa scendere, ad oggi un tir dovrebbe viaggiare ad un euro al chilometro ma la media dell’autotrasporto è al di sotto del minimo di legge. Il valore dell’autotrasporto in Italia è di 85 miliardi di euro, di cui il 5/10% è il valore toscano. A livello regionale si contano 300 aziende conto terzi, 5000 tra conto terzi e conto proprio -spiega Petrucci– . Va, poi, disciplinato il fenomeno della “Sub-vezione”: il contratto di sub-vezione prevede il coinvolgimento di più soggetti nella fornitura di servizi di autotrasporto. In pratica, si tratta di “nuovi schiavi” come sostiene anche Assotir. Un’impresa di autotrasporto, al contrario, dovrebbe avere un numero di addetti e veicoli proporzionato al proprio fatturato. Servono, inoltre, aree di sosta e di ristoro per i camionisti, e c’è un gran bisogno di autisti visto che in Toscana ne mancano almeno 1000! Serve più formazione ed un sistema scolastico che si apra al mondo delle professioni: la Regione potrebbe, ad esempio, coinvolgere le classi quinte degli istituti professionali per fare in classe orientamento sull’autotrasporto”.