Toscana : Next generation Eu; presidente Giani, ‘nominerò presto una task force regionale coordinata da Gianni Anselmi o da Leonardo Marras’

“Alla Toscana servirà una “task force” per non perdere il treno dei fondi straordinari in arrivo dall’Europa e mettere la nostra regione in condizione “di far arrivare tutti i fondi possibili, senza disperderne nulla della quota che potremo ottenere dai circa 250miliardi destinati all’Italia” nel pacchetto Next Generation Eu (i 209 del Recovery Fund più altre branche minori)”. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha comunicato le proprie intenzioni alla commissione per le politiche europee presieduta da Francesco Gazzetti (Pd). “Ci stiamo organizzando, entro una ventina di giorni entreremo in una fase nuova e dobbiamo farci trovare pronti. Procederò presto alla nomina della task force, che dovrà essere interna alla Regione, composta da tre-quattro tra i nostri più importanti dirigenti e funzionari, coordinata da una figura politica. Intenderei affidare l’incarico a Gianni Anselmi, se si sciogliesse il nodo per la nomina del sottosegretario alla presidenza. Altrimenti dovrò affidarlo a un assessore e sarà Leonardo Marras. Anche la vostra commissione sarà coinvolta”.La ‘task force’ che Giani intende mettere in piedi dovrà essere in grado “di tradurre le linee di indirizzo dei ministeri in scelte operative, di fare direttamente progetti o indicare a quali professionisti, anche esterni, affidarsi. Voglio chiarezza sulla filiera su come si stanno approcciando i singoli ministeri e per questo ho raccomandato anche ai singoli assessori di tenere rapporti stretti con i rispettivi ministri di riferimento. La cifra complessiva degli investimenti che arrivano in Toscana dovrà essere la più alta possibile”.Massima disponibilità è stata espressa dal presidente Francesco Gazzetti: “la nostra commissione è convocata in forma  permanente ed è a disposizione per dare il massimo supporto possibile in tutte le modalità che potranno essere utili, compresa la partecipazione alla task force regional”. Disponibilità anche  dal vicepresidente Giovanni Galli (Lega), che ha proposto a Giani di “utilizzare il supporto di questa commissione”, anche nella definizione e coordinamento di progetti da presentare, “per indirizzare gli investimenti che a caduta dovranno arrivare sul territorio”. E qui Giani ha spiegato la necessità della task force regionale riportando degli esempi concreti  legati alle ingenti risorse destinate al fondo Fec, “il fondo edifici di culto che dipende dal Ministero degli interni e sul quale sono stati messi circa 340milioni di euro a livello nazionale. Potremmo arrivare – dice Giani – a ottenerne 60-70milioni per Firenze su progetti di manutenzione e qualificazione e ci sono edifici anche a Pisa e Livorno”; così come le risorse riservate per la ristrutturazione dello stadio Franchi e l’interlocuzione con il ministero dei beni culturali: “Quel progetto vedrà la compartecipazione di più soggetti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che l’ha elaborato, il Comune di Firenze che lo appalterà, la Fiorentina, alla quale il Comune darà in concessione l’impianto e con la quale si tratta perché ci metta 40-50milioni”. O, ancora, come la connettività, “con una contrattazione che dovremo intavolare con l’ente nazionale controllato a maggioranza dallo Stato, che fa gli interventi sui territori. “Dobbiamo insinuarci nei processi in atto nei singoli ministeri per avere gli investimenti in Toscana”, ha detto Giani. La fase in cui l’Italia si trova adesso rispetto alla partita dei fondi Next generation “si è spostata dal tavolo con le Regioni all’interlocuzioni tra Governo nazionale e istituzioni europee. Si lavora per aver l’ok al Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato a fine aprile. Ci sarà un’anticipazione di risorse che potrà consentire i primi interventi, quelli indicati nella cornice nazionale, poi si passerà ai bandi per i progetti regionali, per i quali ci dovremo far trovare pronti: sia direttamente, sia con una funzione di coordinamento dei progetti dei singoli Comuni”. Il Piano nazionale rimane “fortemente centralizzato e gestito esclusivamente nelle sue linee strategiche dalla presidenza del Consiglio. I due provvedimenti di legge che servono alla sua attuazione: il decreto sulla governance, che può consentire assunzioni anche a livello regionale, e quello sulla semplificazione. La cabina di regia si incentra su due figure: il presidente del Consiglio e il ministro dell’economia, Franco, che sappiamo essere molto vicino a Draghi. Poi sul Recovery ci stanno mettendo le mani gli altri ministri tecnici, Colao, in parte Cingolani. I ministri politici sono tenuti abbastanza alla larga, si occupano dei loro progetti”. L’auspicio di Giani è che “ci possa essere un’apertura, finora non c’è stata, anche a progetti da parte delle imprese, soprattutto delle grandi imprese di interesse generale. La Baker Hughes, ex Nuovo Pignone, è pronta con i progetti di turbine a idrogeno”. Il presidente della Toscana  ha poi letto una lettera inviata nei giorni scorsi dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga al Governo, “a nome di tutti e venti i presidenti regionali”, con la quale “la Conferenza delle Regioni stigmatizza la mancanza di forme idonee di raccordo con le competenze legislative delle Regioni e delle province e il loro mancato coinvolgimento nella definizione degli interventi”. Si richiama la “programmazione multilivello come approccio corretto all’elaborazione dei piani nazionali” indicata dalla commissione europea e dai trattati e si rivendica il ruolo delle Regioni “come ‘hub’ territoriali, capaci di implementare la realizzazione degli interventi”.