Arezzo: all’Utip del San Donato otto posti letto completamente rinnovati per i pazienti con insufficienza respiratoria. Il direttore di Pneumologia Raffaele Scala: «Nel nostro reparto non solo long covid ma soprattutto degenze per complicanze da altre patologie»

Otto posti letto riservati ai pazienti con insufficienza respiratoria. Sono quelli dell’Utip, l’unità di terapia intensiva pneumologica del San Donato di Arezzo collocati all’interno del Reparto di Pneumologia. Otto posti allestiti in una unità completamente rinnovata e di moderna concezione che permette al personale di ottimizzare il lavoro e al paziente di essere seguito in modo continuativo. Grazie alla tecnologia in dotazione e alla nuova strutturazione interna della UTIP il personale puo’ intervenire piu’ rapidamente e gestire al meglio il paziente con attacco respiratorio acuto e le sue complicanze. «Si tratta di patologie “tempo-dipendenti” – spiega il dr Raffaele Scala, direttore UOC Pneumologia -Utip – in cui la rapidità di intervento da parte di tutta l’equipe che lavora in modo integrato e coordinato fa la differenza». Nell’Utip vengono ricoverate le persone con insufficienza respiratoria grave che hanno necessità di assistenza respiratoria avanzata, con ventilazione non invasiva mediante maschere e caschi e con sistema di alti flussi, e quelle da svezzare dalla ventilazione meccanica invasiva e da cannula tracheale. «Una sorta di snodo – spiega il dr Scala – che accoglie pazienti che arrivano in pronto soccorso o provengono da altri reparti a seguito del peggioramento delle condizioni respiratorie e hanno bisogno di un supporto respiratorio non invasivo per evitare l’intubazione tracheale. Qui arrivano anche pazienti dalla rianimazione che non possono essere trasferiti in reparto in quanto ancora dipendenti dal ventilatore per respirare».«In questa unità – prosegue Scala – si applicano protocolli che preparano i pazienti, dipendenti da ventilazione meccanica, a fare ritorno al proprio domicilio con un apparecchio per respirare. Qui infine si fa anche una valutazione capacità del paziente di respirare attraverso la bocca prima di procedere alla rimozione della cannula tracheale».«Ci sono tante patologie che hanno come esito una insufficienza respiratoria – chiarisce Raffaele Scala – Si parla solo di long covid dimenticandoci che ci sono tante malattie che hanno un impatto molto importante sulla capacità respiratoria e qualita’ della vita. La UTIP del San Donato accoglie ogni anno quasi 300 pazienti con insufficienza respiratoria acuta dovuta a patologie neuromuscolari, a Bpco, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie della gabbia toracica, traumi toracici, fibrosi polmonari, gravi sindromi da apnee, polmoniti gravi di origine virale non solo legate al Covid o di origine batterica. Patologie che, dopo la fase acuta, possono lasciare gravi esiti invalidanti con effetti di lunga durata sulla capacita’ respiratoria e neuromotoria del paziente e che richiedono percorsi di riabilitazione impegnativi e intensivi». Alla dimissione un servizio di teleassistenza del reparto assicura una continuita’ assistenziale a domicilio del paziente in rete con i servizi specialistici territoriali e il medico di medicina generale.