Capitale italiana della Cultura 2026 sarà L’Aquila . L’unione dei comuni della Valdichiana senese, arrivata in finale, non ce l’ha fatta a conquistare il podio più alto .Il presidente della regione Toscana Giani propone di rendere la Valdichiana senese “capitale toscana della cultura”

“Congratulazioni a L’Aquila e al prof. Pier Luigi Sacco che ha diretto la candidatura, con il progetto ‘L’Aquila Città Multiverso‘ e complimenti a tutte le altre candidate che hanno dimostrato la vitalità del nostro paese. Noi siamo fieri di esserci confrontati ai massimi livelli della programmazione culturale e siamo pronti ad essere la Città Toscana della cultura per il 2026”. Così commentano all’unisono i dieci sindaci dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese che hanno partecipato alla cerimonia di proclamazione per la Capitale italiana della cultura 2026, presso la sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma. Come previsto dal protocollo, è stato il Ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, ad annunciare la città insignita del titolo, su raccomandazione motivata della Giuria presieduta da Davide Maria Desario.  I dieci sindaci di Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda ringraziano tutti i soggetti del territorio, i partner nazionali e internazionali che hanno collaborato al progetto, l’unità operativa coordinata dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte e formata dalle progettiste Carolin Angerbauer e Laura Fatini, il direttore di candidatura Filippo Del Corno che ha voluto essere presente alla proclamazione insieme ai primi cittadini. La delegazione è stata guidata da Agnese Carletti (foto) , Presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese, che rilancia la sfida per la Valdichiana Senese: “Abbiamo pensato fin dall’inizio che questo progetto dovesse servire prima di tutto al territorio, dovesse cioè essere un mezzo utile per la nostra area interna, più che un fine. Abbiamo dichiarato all’audizione dello scorso 5 marzo, di fronte alla giuria e alle nostre comunità, che ci saremmo impegnati comunque ad attuare le iniziative elaborate per fornire nuovi servizi culturali, condivisi con le associazioni e le istituzioni locali. Riconoscere, abitare, attrarre ed esprimere sono i quattro verbi che caratterizzano il nostro dossier e che guideranno le politiche culturali della Valdichiana Senese per i prossimi anni”. Il percorso di candidatura era stato avviato a inizio 2022 dall’allora Presidente Giacomo Grazi che si rallegra per il traguardo raggiunto: “È stata un’avventura esaltante ed emozionante. Abbiamo raccolto dal basso le esigenze e le aspirazioni del nostro territorio e le abbiamo portate alle istituzioni regionali e nazionali, rendendo la Valdichiana Senese una realtà riconoscibile e autorevole: questo è già un grande risultato per la nostra collettività. Rimarrà anche il nostro primato, perché siamo la prima Unione di Comuni ammessa alla selezione finale per il titolo di Capitale italiana della cultura”. Intanto il presidente della regione Toscana Eugenio  ha preannunciato una proposta per la Valdichiana senese  anche se non ne ha ancora parlato in Giunta e in Consiglio regionale. “Per il valore che ormai ha acquistato la Valdichiana senese, la potremmo rendere, quest’anno, -ha precisato -capitale toscana della cultura. Il fatto che a livello nazionale sia stata scelta L’Aquila, non è una sconfitta per la Valdichiana. Non dimentichiamo che la nomina di L’Aquila assume un significato particolare legato alla ricostruzione dopo il terremoto”.  Giani ha sottolineato che la tradizione culturale ed artistica toscana ha avuto un ruolo fondamentale nella scelta della città abruzzese: “Il titolo a L’Aquila di capitale della cultura è anche il segno del lavoro fatto per la ricostruzione della città. E’ tuttavia anche un qualcosa, magari, di benedetto da San Bernardino da Siena, nel senso che proprio a San Bernardino è dedicata una delle prime grandi chiese aquilane restaurate dopo il terremoto del 2009. La ricostruzione di L’Aquila ha coinvolto un po’ tutta Italia. Da toscani possiamo dire che San Bernardino ha ispirato la scelta di nominare L’Aquila capitale della cultura. Gli aquilani, dunque, devono qualcosa anche alla terra di Toscana per il titolo che hanno appena ricevuto”.