Giorno del Ricordo : sabato 13 febbraio commemorazione dei Martiri delle Foibe  a  Siena presso il Parco  dedicato a Norma Cossetto

Sabato 13 febbraio alle ore 16 sarà commemorato al Parco Norma Cossetto, in Piazza d’Armi di Siena (davanti alla Caserma “Bandini”) il Giorno del Ricordo. Organizzato dal “Comitato 10 febbraio”, con il patrocinio del Comune di Siena, la città renderà omaggio ai Martiri delle Foibe e non dimenticherà l’esodo giuliano-dalmata che vide migliaia di italiani cacciati dalla loro Patria e dalle loro case dai comunisti iugoslavi del maresciallo Tito. La manifestazione, vista la situazione pandemica, quest’anno sarà celebrata senza il corteo per le vie cittadine. Previsto soltanto un momento istituzionale con la deposizione di una corona di fiori alla stele che ricorda la giovane Norma, gettata ed uccisa nelle Foibe dai partigiani comunisti, e con lei anche i cinque senesi innocenti che furono trucidati dalla violenza degli aguzzini di Tito. Per l’occasione interverrà una rappresentanza degli esuli istriani della Toscana e di Siena. Il ricordo ufficiale sarà affidato al professore Raffaele Ascheri, presidente della Biblioteca comunale degli Intronati. In proposito  Mattia Savelli (foto),  portavoce del Comitato 10 febbraio, ha sottolineato come “dal 2004, il Giorno del Ricordo, rifletta su una delle più drammatiche vicende italiane del secondo dopoguerra. La data  celebra la memoria di un’intera popolazione costretta dagli eventi storici ad esiliare dai confini dell’Italia orientale per sfuggire alla pulizia etnica attuata dal governo comunista jugoslavo. Una catastrofe che per decenni è rimasta nel silenzio e con essa le vite di migliaia di uomini e donne gettati ancora vivi nelle cavità carsiche, profonde centinaia di metri. Lo scorso anno – ha concluso il portavoce del Comitato 10 febbraio – due eventi culturali evocarono a Palazzo Patrizi quei tragici avvenimenti anche grazie alla testimonianza dei sopravvissuti che ricordarono, tra l’altro, la strage di Vergarolla e la scomparsa dei cinque senesi i cui corpi, scaraventati nelle foibe, non furono mai più ritrovati”.