Siena: da domani 24 gennaio “Per ciò che è di Niccolò Kirshenbaum” apre la stagione mostre 2020 ai Magazzini del Sale e alla Galleria Olmastri
Un omaggio fotografico all’arte senese di un fotografo che si è formato a Siena come storico dell’arte: è questo il primo evento, domani 24 gennaio a Palazzo Patrizi con inaugurazione alle ore 17. “Per ciò che è” è l’allestimento di Niccolò Kirschenbaum che aprirà la stagione mostre 2020 in programma. Il calendario completo delle varie esposizioni che si terranno sia a Palazzo Patrizi, sia nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico sarà presentato in una conferenza stampa il prossimo 28 gennaio .Per l’appuntamento che inaugura la kermesse d’arte di quest’anno, protagonisti quindi gli scatti di Kirschenbaum che ripercorrono alcune opere, più o meno celebri e riconoscibili, dei musei e dei luoghi della cultura cittadini. Una ricerca del capolavoro che poggia il suo racconto sulla fragilità e l’umanità, sia del personaggio raffigurato sia del grande maestro. “Umanismi” così direbbe l’artista, coniando un nuovo termine per la sua poetica, che solo il bianco e nero può restituire appieno nelle quotidiane contraddizioni. Dai gessi di Sarrocchi per Fonte Gaia ai cartoni di Beccafumi per il pavimento del Duomo, passando per l’imponenza delle statue di Giovanni Pisano e per i dettagli grafici degli affreschi del Vecchietta. Di queste “creature” e delle loro superfici Kirschenbaum indaga le imperfezioni, le scabrezze, le abrasioni, le mancanze, o coglie il punto in cui lo scalpello o il pennello si sono rivelati incerti. Un’indagine costruita su scatti unici che raccontano una bellezza difettosa, attraversata dalle ferite del tempo, e capace di suscitare una qualche tenerezza, una richiesta di cure, una preghiera di attenzione. La stessa che si ritrova nell’immagine simbolo della mostra e nel titolo “Per ciò che è”: il gesto di una mano che svela uno sguardo disincantato e intimo insieme.
Niccolò Kirschenbaum, nato a Siena nel 1983, si interessa alla fotografia fin dagli anni del liceo, a Torino. Laureatosi in Storia dell’Arte all’Università di Siena, si è occupato di catalogazione e conservazione di fondi fotografici. Nei suoi scatti esplora, tra gli altri, il tema del rapporto tra identità, memoria, genere e territorio. Collabora con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Siena in particolare con i progetti “Paesaggi della Memoria” e “Musei e Alzheimer”. Tra i suoi principali lavori, un’indagine sulla violenza femminile (“Elisioni Permanenti”, Crowdbooks 2017) e la documentazione sulla vita dei lavoratori nella grande distribuzione organizzata. Attualmente la sua ricerca si indirizza su un “umanesimo fotografico”, un racconto della quotidianità nelle strade delle città europee.