Il libro del mese di dicembre 2023: ‘Sottomessi’, di Pasquale Cavalera. Una raccolta di poesie che invita a riflettere sulla parola “coraggio”, il coraggio di chi si pone domande, si interroga, discerne, guarda e riesce a vedere oltre ciò che appare

dav

Di Francesca Andruzzi

Dicembre è il mese dedicato alle Festività natalizie. Con un piccolo bisticcio di parole, abbiamo trovato, per voi, sotto l’albero “Sottomessi” di Pasquale Cavalera. Non è un romanzo, ma una raccolta di poesie che l’Autore (pugliese, ingegnere meccanico, titolare della Agenzia letteraria Storie di Libri) ha dedicato “A chi nonostante tutto non si è sottomesso”.Ed è stata una piacevole sorpresa. Un bellissimo regalo di Pasquale Cavalera, già autore di un’altra raccolta di poesie – Il colore dei sogni – ai suoi lettori. Giova ripetere che questa rubrica non recensisce le Opere che presenta, ma cerca per voi un messaggio, una parola chiave che dalla lettura emerga prepotente per invadere l’animo e porlo nella condizione di farsi domande. In Sottomessi, il coraggio è uno dei messaggi che abbiamo trovato per voi. Naturalmente, il coraggio dell’Autore che affronta temi attuali con una poetica che si manifesta come un grido, una invocazione dolorosa prima di tutto al proprio cuore che non vuole sottomettersi a logiche che di logico nulla hanno.  La penna è la voce dell’anima; un’anima, come si legge, “scossa e stizzita/smaniosa e turbata/inquieta e avversa”. Ma sempre coraggiosa. Nel coraggio c’è il cuore. Chi non ha cuore, non ha coraggio. Gli argomenti trattati sono molteplici. E tutti affrontati con coraggio. Il coraggio di chi, come Cavalera, si pone domande, si interroga, discerne, guarda e riesce a vedere oltre ciò che appare. Questa raccolta poetica costringe a guardarsi dentro, a interrogarsi, a fare i conti con sé stessi in un momento storico in cui, spesso, si preferisce addossare la responsabilità, anche della sottomissione ad altro, ad altri. Le poesie di Cavalera chiedono responsabilità e quindi risposte (questo è il significato principe della parola responsabilità) prima di tutto a noi stessi. Chi leggerà i componimenti dovrà solo scegliere se darsi una risposta, se accollarsi una responsabilità su vari argomenti; si va dalla natura, alla spiritualità, agli affetti familiari, al pensiero, alle professioni, al denaro, agli stati d’animo, al lavoro, al progresso, alla vita, alla morte.C’è tutto, per tutti. Occorre solo la volontà di guardare dentro noi stessi per cambiare ciò che è fuori. Ognuna di queste Poesie è un atto di coraggio. Ognuna di queste poesie è una chiamata alla responsabilità. Ognuna di queste Poesie è un grande dono. E una occasione di perdono. Anche verso noi stessi.  Chi si è sottomesso a logiche errate – tali rivelatesi per le conseguenze che hanno prodotto – spesso rifiuta di sentirsi tale perché non sempre perdonarsi un errore è esercizio facile.  Le Poesie di Pasquale Cavalera possono essere un valido ausilio per almeno fare un tentativo. Riconoscersi, rispondersi, perdonarsi. Con un dono. Che è sempre Poesia. Il termine poesia significa fare, produrre. L’esatto contrario della sottomissione, che comporta l’abdicazione al fare e perciò al produrre. Non c’è il male nell’errore. Il male è perseverare nell’errore fino a che esso diviene parte di noi e ontologicamente ci pervade.Non c’è vergogna nell’essersi sottomessi. La vita è spesso fatta di circostanze. Si può uscire dalla sottomissione riconoscendosi sottomessi e anelando a non farsi schiacciare dalle circostanze, almeno non più di tanto, almeno non più per tanto. Lì inizia la responsabilità, la risposta. Lì si trova il per-dono.  Per questo, sotto l’albero, non potrà mancare questa raccolta di Poesie. Che sotto l’albero resterà per poco. Prima di entrare nei nostri cuori e liberarli da tutto ciò che costituisce un peso, da tutto ciò che li schiaccia, da tutto ciò che li opprime. Per battere, in libertà, in quel movimento che assicura la vita. Per battere e abbattere la sottomissione.Una piccola grande anticipazione del coraggio, che è libertà, nelle Poesie di Cavalera, vi offriamo con la lirica “Mai”:

 

“Mai ti chiederei

per amore

di rinunciare

 

Mai ti inviterei

per amore

a lasciar perdere

 

Lontano dai sogni

mai amore

io ti spingerei”